Kufia, moving for Palestine

Title: SABRA: INTERVENTO A FAVORE DEI PROFUGHI PALESTINESI
Name: Gianluca Costantini
Txt: A Beirut è stato recentemente approvato un progetto di miglioramento di un gruppo di edifici nel quartiere di Sabra, che sarà realizzato da COOPI con un finanziamento della Cooperazione inglese. L'intervento prevede la riabilitazione di infrastrutture - tra cui la realizzazione di un impianto fognario - per il miglioramento delle condizioni igieniche di 350 famiglie di profughi palestinesi che da quindici anni vivono in alloggi precari realizzati in un ex ospedale. Nel settembre 1982, Sabra e il vicino campo profughi di Chatila furono teatro di una delle maggiori atrocità compiute nei diciassette anni di guerra civile in Libano: in due giorni furono uccisi circa 2400 palestinesi del tutto indifesi. Oggi, il quartiere in cui si realizza il progetto è un simbolo di quella tragedia e della condizione del popolo palestinese. "In agosto abbiamo visitato l'ex ospedale della PRCS (Palestinian Red Crescent Society), noto come Gaza Hospital, in cui furono uccisi oltre cento tra pazienti e medici" racconta Mario Bofondi, coordinatore dei progetti di COOPI in Libano. "Da circa quindici anni, la struttura è stata trasformata in appartamenti abitati da 350 famiglie, composte da cinque o sei persone, ma nei sotterranei, tra detriti e cumuli di spazzatura, circa 80 centimetri di acque putride di origine fognaria corrodono lentamente, con gli agenti chimici di cui sono composte, le strutture portanti dell'edificio.” I cinque piani del palazzo sono un vero e proprio campo profughi in verticale, quasi nascosto dietro il moderno stadio di Beirut. Le famiglie dispongono di un solo spazio cucina in comune per ogni piano e di una latrina ogni quattro nuclei. Molti appartamenti non hanno finestre e le persone vivono in permanenza con la luce elettrica ma solo nelle ore in cui è erogata. Gli appartamenti furono costruiti nel 1989 in fretta e con mezzi di fortuna al momento dell'arrivo dei rifugiati dal campo di Chatila, dove i combattimenti si protrassero dal 1986 fino alla fine del 1988. Da allora, i residenti del Gaza building non hanno più avuto la possibilità di lasciare alloggi realizzati come assolutamente transitori, né ci sono prospettive di migliorare la loro condizione dato il sovraffollamento dei campi profughi palestinesi in Libano. I profughi palestinesi arrivarono in Libano nel 1948 e nel 1967. Oggi sono circa 360.000. Per legge, ai palestinesi in Libano e vietato esercitare 72 professioni. Per coloro che vivono in città le condizioni sono ancora più dure, data la difficoltà a trovare lavoro, comunque temporaneo e pagato in nero. Ai palestinesi, cui sono rilasciate solo carte di identità speciali, è inoltre vietato l'acquisto di immobili al di fuori dei campi profughi. Per dare un contributo concreto: c/c bancario: n. 000000102369 Banca Popolare Etica - Padova, P.tta Forzaté 2 ABI 05018 CAB 12100 c/c postale 990200. Intestati a COOPI.
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Title: La Palestina agli Arabi
Name: Antonio
Txt: "La Palestina appartiene agli arabi come l'Inghilterra appartiene agli inglesi e la Francia appartiene ai francesi. È ingiusto e disumano imporre agli arabi la presenza degli ebrei. Cio' che sta avvenendo oggi in Palestina non puo' esser giustificato da nessun principio morale. La cosa corretta e' di pretendere un trattamento giusto per gli ebrei, dovunque siano nati o si trovino. Non intendo difendere gli eccessi commessi dagli arabi. Vorrei che essi avessero scelto il metodo della nonviolenza per resistere contro quella che giustamente considerano un'ingiustificabile aggressione del loro Paese. Ma in base ai canoni universalmente accettati del giusto e dell'ingiusto, non puo' essere detto niente contro la resistenza degli arabi di fronte alle preponderanti forze avversarie."

M. K. Gandhi
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Title: Enzo Baldoni
Name: gianluca costantini
Txt: Sembra non centrare con la Palestina, ma non è così, la guerra ormai è una sola...
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Title: Olympics
Name: Motaz Abuthiab
Txt: .........................!!!??
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Title: Hunger Strike
Name: Ubq
Txt: On 15 August 2004, Palestinian political prisoners began an open-ended hunger strike supported by all political factions inside and outside the prisons. The strike promises to be one of the most significant act of resistance from inside the prisons in decades. Up to 8000 political prisoners are expected to join the strike in the coming days and a series of solidarity actions are planned across occupied Palestine. Zionist leaders have promised harsh repression and have publicly stated that the prisoners can "starve to death."
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